Eliška Junková in a racing car, surrounded by a crowd of men.
Storia

Donne al volante

Sei donne che hanno segnato la storia dell’automobile

di
Beth Daley (si apre in una nuova finestra) (Europeana Foundation)

Chi è stata la prima donna a guidare un’auto? Chi furono le pioniere delle corse automobilistiche? Ecco sei donne che hanno contribuito allo sviluppo e alle conquiste dell’industria automobilistica degli ultimi 150 anni.

Bertha Benz – prima donna a percorrere lunghe distanze

una donna che indossa occhiali da sole, al volante di un'auto

Il 5 agosto 1888, Bertha Benz fu la prima donna – anzi la prima persona – a guidare un’auto su una lunga distanza.

Stava collaudando la Patent Motorwagen a tre ruote del marito Carl Benz. La guidò da Mannheim a Pforzheim in Germania, una tratta di 105 Km. Secondo la storia, lo fece per incoraggiare Carl e per dimostrargli che la sua invenzione funzionava, ma agì a sua insaputa. Prese infatti la macchina dalla fabbrica al mattino presto con l’aiuto dei suoi figli Richard e Eugen (di 15 e 13 anni).

Durante il viaggio – fino alla casa della madre – ebbe alcune difficoltà e dovette contare sulle sue abilità tecniche e le sue conoscenze; per esempio, pulì un tubo del carburante bloccato con una forcina e usò il suo reggicalze come materiale isolante! I freni erano di legno, e quando cominciarono a cedere, li fece rifoderare di cuoio da un calzolaio. Con solo due marce, l’auto faticava a salire le colline e i ragazzi dovevano scendere e spingerla.

Questo suo viaggio causò molto trambusto, che contribuì a ottenere l’attenzione mondiale e di conseguenza le prime vendite dell’azienda.

Minnie Palmer – la prima donna a possedere un’auto in Inghilterra

Minnie Palmer in abito tradizionale, con i capelli raccolti in una lunga treccia.

Minnie Palmer divenne famosa a livello internazionale grazie al suo ruolo da protagonista nel musical My Sweetheart di William Gill. L’attrice americana fu la prima donna in Inghilterra a possedere e guidare un’auto – una Rougemont francese – nel 1897.

Camille du Gast, – “la più grande sportiva di tutti i tempi”

Fotografia in bianco e nero di Camille Du Gast con tre uomini

Camille du Gast sarebbe adesso nota come una vera “dipendente da adrenalina” – era un aerostiere, paracadutista, schermidora, sciatrice, e possedeva un fucile. Fu la seconda donna al mondo a competere in una gara automobilistica internazionale e la prima donna a gareggiare regolarmente a livello internazionale. Gordon Bennett, editore del New York Herald, la nominò “la più grande sportiva di tutti i tempi”.

Nel 1901, Camille fu una delle due donne a completare la Parigi-Berlino. Camille guidò una Panhard da 15kW, partendo per ultima su 122 piloti ma arrivando 33esima. Quando la sua carriera da pilota finì nel 1904 –il governo francese di allora proibì alle donne di partecipare agli sport automobilistici – la sua attenzione virò sulle barche da corsa.

Eliška Junková – “Regina del volante”

Eliška Junková in un'auto da corsa

Eliška Junková acquistò una Bugatti Type 30 nel 1922 insieme al marito Vincenc Junek.

Eliška assunse il ruolo di meccanico, ma quando il marito si infortunò, ebbe l'opportunità di prendere il posto di guida. Nel 1924 corse a Lachotin-Tremosna, vincendo la categoria delle auto coupé. Non passò molto tempo prima che Eliška gareggiasse in tutta Europa contro i migliori piloti maschi, guadagnandosi il soprannome di “Regina del volante”.

Nel 1927, vinse la classe delle auto sportive da due litri del Gran Premio di Germania al nuovo Nürburgring. Ma proprio al Nürburgring, l'anno successivo, un tragico incidente di gara uccise il marito e Eliška terminò di partecipare a questo sport a causa del lutto.

Maria Teresa de Filippis – la prima donna a guidare in Formula 1

Questa pagina contiene contenuti multimediali incorporati da YouTube. La visualizzazione di questi contenuti multimediali è soggetta ai loro termini e alle loro dichiarazioni sulla privacy. Per ulteriori informazioni sulle modalità di utilizzo dei vostri dati, consultate le loro dichiarazioni sulla privacy.

di servizi di contenuti di terze parti.

Se non si desidera caricare tutti i media incorporati, è possibile .

Maria Teresa de Filippis ebbe una breve ma significativa carriera in Formula 1.

È stata la prima donna a partecipare a questa competizione con una Maserati 250F nel maggio 1958 a Monaco. Il tempo di qualifica di Maria Teresa non fu sufficiente per farle ottenere un posto sulla griglia di partenza questa volta, ma al Gran Premio dello stesso anno in Belgio, Maria Teresa ebbe un'altra occasione e si qualificò al 19° posto. Terminò la gara al decimo (e ultimo) posto dopo che altre vetture non riuscirono a terminare la gara.

Maria Teresa partecipò ad altre gare di F1 ma non riuscì mai ad arrivare al traguardo; il suo ultimo tentativo fu al Gran Premio di Monaco per il team Behra-Porsche RSK nel 1959. Non fu la difficoltà a tagliare il traguardo a porre fine alla sua carriera, ma la morte del capo squadra della Porsche in un incidente di gara, che la colpì a tal punto da farla ritirare dalle corse.

Michèle Mouton - la prima donna a vincere la coppa del mondo di rally

Michele Mouton, indossando abbigliamento da corsa

Michèle Mouton fu un'ex pilota di rally francese. Iniziò a correre nei rally nel 1973 e subito dopo vinse i titoli del Campionato francese ed europeo femminile. Nel 1981 Michèle e la copilota italiana Fabrizia Pons furono le prime donne a vincere un campionato del mondo di rally, guidando come parte del team Audi a Sanremo.

Nel 2010, Michèle Mouton diventò la prima presidente della Commissione Donne e Sport Automobilistici della FIA. In una dichiarazione rilasciata all'epoca, Michèle affermò che “le donne hanno già il loro posto nello sport automobilistico; lo hanno dimostrato. Nonostante ciò, per molti anni le persone mi hanno chiesto perché non ci sono state donne che hanno seguito le mie orme. Spero davvero che la Commissione possa contribuire a rispondere a questa domanda e che possiamo attirare e sostenere le donne in tutti i settori del nostro sport”.


Traduzioni: Giorgia Salvia, MA in Translation Studies, University College Cork